L’Azione Cattolica (1905)

L’Azione Cattolica (1905)

Papa Pio X
Papa Pio X


Il Papa Pio X (1903-1914), nel dichiarare sciolta l’Opera dei Congressi a causa dei perduranti contrasti tra Intransigenti e Innovatori, ristruttura in Italia l’intero movimento cattolico sancendo la nascita, anche come definizione, dell’Azione Cattolica. Lo fa nell’enciclica “Il fermo proprosito” dell’11 giugno 1905.

Si attribuì massima autonomia alle organizzazioni locali sotto il controllo dei vescovi che nominavano i membri delle Direzioni diocesane e la nuova figura dell’Assistente Ecclesiastico.

Il coordinamento nazionale era curato da quattro organismi:

  • l’Unione Popolare con finalità di apostolato col compito di coordinare e promuove tutte le iniziative e le manifestazioni culturali e propagandistiche;
  • l‘Unione Elettorale col compito di coordinare i nuclei elettorali dei cattolici sparsi presso le diocesi italiane nelle elezioni per gli enti locali;
  • l’Unione Economico-Sociale col compito di coordinare e promuovere tutte le istituzioni ed iniziative di carattere economico, sociale, sindacale, creditizio e coperativo;
  • la Società della Gioventù Cattolica che vedeva riconfermato il proprio ruolo.

Ogni ramo aveva larga autonomia senza alcun potere centrale. Al presidente dell’Unione Popolare era riconosciuta una sorta di primato d’onore.

Ecco i nomi dei nuovi presidenti delle quattro organizzazioni:

  • Stanislao Medolago Albani, presidente dell’Uniono Economico Sociale
  • Filippo Tolli, presidente dell’Unione Elettorale
  • Paolo Pericoli, presidente della Società della Gioventù Cattolica

La difficile ricerca di una struttura unitaria

La creazione dell’Unione Popolare suscitò subito perplessità sulla sua natura e dubbi sull’efficacia della sua funzione di centro unificante di tutte le iniziative.

In effetti Giuseppe Toniolo, che ne fù primo presidente, non riusci mai a far decollare l’Unione Popolare che si ridusse a pubblicare opuscoli o a catalogare conferenze.

Nel tentativo di creare quell’organismo di coordinamento che non era stato l’Unione Popolare, nel 1908 le quattro organizzazioni dell’AC deliberarono di costituire la Direzione Generale dell’Azione Cattolica Italiana che sarebbe stata presieduta a turno dai rispettivi presidenti.

Anche quest’organismo si rivelò poco vitale e la situazione cominciò a cambiare solo quando nel 1912 il giovane padovano Giuseppe Dalla Torre, attivo ed energico, accettò la presidenza dell’Unione Popolare ponendo precise condizioni per il suo rafforzamento.

Anche l’Unione Elettorale aveva ugualmente scarso rilievo essendo stata creata per unificare il comportamento dei cattolici ma solo con una vaga funzione coordinatrice.

Nel 1910 però ne divenne presidente Ottorino Gentiloni, personalità energica e politicamente orientata, che promosse nel 1913, in occasione delle elezioni politiche, un Patto di stampo clerico-moderato con i partiti del tempo.